"Rita Colandrea non ha una formazione artistica accademica, ma si è avvicinata all'arte dando voce ad un desiderio che covava in lei da molto tempo e che, per diverse circostanze, non ha potuto realizzare sin da subito.

Questa voglia di fare arte, di sporcarsi le mani è piuttosto evidente, come il desiderio di invischiarsi nella materia per poter vedere cosa poi si materializza, come traccia, sulla tela. Ma non si tratta di una sensazione appagata in modo brutale, bensì di una raffinata riflessione sui movimenti dell'animo, sull'energia che soggiace sotto le cose e sul valore della luce e del colore. Quale mezzo migliore dell'arte astratta per affrontare simili speculazioni? L'astrattismo è, da sempre, uno strumento per dare voce all'invisibile, a tutto ciò che ha vita sotto l'apparenza e sotto le forme più accessibili. La Colandrea non manca di coraggio nel voler affrontare la sfida di recuperare la spontaneità e l'immediatezza, in un'epoca in cui tutto è mediato e così legato alla dimensione materiale." 

Martina Nardacci, Storica dell'Arte